L’instabilità coniugale, ovvero la frequenza con cui i coniugi si separano legalmente e/o divorziano, varia nello spazio e nel tempo. I più recenti dati Istat ci informano di quanto stia cambiando la vita di coppia nella società moderna: emergono sempre più separazioni e diminuiscono costantemente le unioni matrimoniali, ma soprattutto quei dati ci indicano di come stia mutando la famiglia. Secondo una definizione classica “la famiglia è un gruppo sociale caratterizzato dalla residenza comune, dalla cooperazione economica e dalla riproduzione.” La conseguenza delle tante e rapide separazioni, ha diffuso un nuovo modello familiare, le cosiddette “famiglie allargate”, generalmente composte da madre, padre, figli e i figli dei propri partner. Ciò comporta una maggior capacità relazionale tra le parti; entrano infatti in scena il rapporto della nuova coppia con i rispettivi ex, la relazione con i propri figli e soprattutto la convivenza con i figli del partner, fino alla relazione tra tutti i figli che condividono la stessa casa con una figure genitoriali diversi. Insomma un vero caos dove l’impegno a mantenere in piedi tutte queste relazioni, diventa sempre più arduo e complesso, ma non impossibile.

 Vediamo quali possono essere quelle metodologie che aiutano ad una migliore gestione familiare. Innanzitutto alla base di una relazione vi è la comunicazione, fattore molto importante per creare una base solida all’interno della coppia. L’affermazione che in un’unione deve esserci comunicazione in realtà non dice nulla, poiché in tutte le unioni si comunica, è il come che fa la differenza! Uno dei primi consigli è: essere consapevoli dei propri sentimenti interiori. Ciò permette di esprimere soltanto i propri sentimenti senza muovere all’altro delle accuse.

Una facoltà indispensabile per un inizio di comunicazione è l’accettazione incondizionata, ovvero ci si predispone ad accettare il partner, senza giudicarlo, ma rispettandolo come persona, considerandolo al di là dei suoi comportamenti manifesti. Credo che questo sia alla base di un qualsiasi tipo di rapporto! Per arrivare a questa accettazione incondizionata è necessario un passaggio: l’accettazione di Sé. Dunque, se in un’unione, una persona dimostra di accettare tutti glia aspetti, oscuri, folli, teneri, fragili, belli e brutti del proprio Sé, diviene sempre più in possesso di se stesso e sarà un individuo con un Sé distinto, con cui vivere insieme. Un’unione vitale e duratura è formata dalla base di due persone, ciascuna delle quali possiede, rispetta e sviluppa la propria individualità. In questo modo sarà facile “crescere” insieme senza pericolo di cadere nel bisogno dell’altro in un amore dipendente con legami che a lungo andare si manifesteranno come una sorta di prigionia. Il rischio di incappare in un amore bisognoso, spinge ad “usare” il partner come un mezzo per soddisfare lacune interiori e quindi entrerà in scena la manipolazione e lo sfruttamento inconscio del partner.
Tutto ciò non è di grande aiuto ad una serenità di coppia anzi nel momento in cui il partner viene “utilizzato” s’innesca una reazione a catena fino poi a divenire un rapporto frustrato e insoddisfacente. Questo è il motivo per cui molte coppie scoppiano! Essere consapevoli di Sé comporta il fatto di sviluppare un amor proprio, senza essere affamati e bisognosi d’amore altrui, ma al contrario s’inizia ad Amare. A donare sempre di più l’amore che si ha dentro e poiché si è consapevoli di avere, sarà possibile cominciare a condividere. In questo caso l’amore non è dipendente ma libero poiché è nell’essere e non nell’avere.

Questi sono alcuni passaggi, a mio avviso, indispensabili per la creazione di un’unione serena, stabile e soddisfacente tra due o più persone.

Una coppia consapevole genera una famiglia consapevole… ed il counseling di coppia molte volte è davvero illuminate.

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