L’amore nasce improvviso e si nutre di passione. Nel tempo si trasforma e lascia il posto all’affetto, alla stima, all’amicizia, alla cura, al rispetto. Davvero? Purtroppo è sempre meno facile che sia così, poichè quando la coppia scoppia, caso molto frequente, si entra in una guerra tra partner.
La quotidianità con le sue difficoltà e distrazioni possono portare a perdere la voglia di investire nel rapporto lasciando il posto a sentimenti di  incomprensione, insoddisfazione, senso di abbandono e mancanza di desiderio sessuale verso il partner. Non riuscendo più ad appagare i bisogni che un tempo trovavano riscontro all’interno  della coppia, si comincia a cercare intorno e a trovare nuove fonti di appagamento. È così che può nascere una crisi, transitoria o persistente, indicando che c’è bisogno di un cambiamento.
Da qui l’opportunità per il recupero del rapporto o l’epilogo dello stesso. Secondo la lezione di Bert Hellinger, psicoterapeuta sistemico familiare di fama mondiale, si può passare dall’amore a prima vista all’amore a seconda vista. E ci sono operatori del sociale, che affiancano la figura dello psicologo, con la funzione di supportare la coppia durante la crisi: i counselors.

Sì perché lo psicologo è «l’addetto alla terapia della coppia», mentre quest’altra figura interviene là dove occorrono potenziamento personale, riscoperta di valori oppure ricostruzione di una nuova vita, nel caso, anche nel periodo da single. Dal primo, infatti, ci si rivolge quando si ha il desiderio di superare i conflitti e tentare di risanare un rapporto «malato».
Che cosa fa un counselor? Mette a disposizione il suo tempo e la sua professionalità per il singolo o la coppia che, attraversando un momento di difficoltà, sentono la necessità di chiarificare alcuni aspetti di sé, anche in rapporto all’ambiente che li circonda. Il counselor è un esperto di comunicazione e relazione, in grado di facilitare un percorso di autoconsapevolezza nel cliente, lavorando sulla sua autostima affinché trovi dentro di sé le risorse per imparare ad aiutarsi, e nel caso in cui la coppia in crisi senta l’esigenza di potenziare la comunicazione interrotta per tornare a stare bene.
Essere oggi un counselor vuol dire essere un professionista poliedrico che sa bene anche cosa fare quando ad essere «in pericolo» sono i bambini.

In alcuni momenti, quando sembra tutto perduto, occorre trovare il coraggio di esprimere ciò che sentiamo realmente, anche a rischio di sbagliare. Spesso sono proprio i silenzi che creano fratture o barriere, e queste figure d’aiuto sanno indicare i percorsi più idonei. Gli esperti, grazie alle proprie abilità e strategie e, soprattutto, grazie a un rapporto empatico positivo bio-etico, base di ogni relazione che funzioni, in prima battuta aiutano le persone a ritrovare se stesse, un nuovo equilibrio all’insegna del credere ancora nelle proprie possibilità e poi si impegnano a far ritrovare un nuovo motivo per vivere.

NON SMETTETE MAI DI CREDERE ALL’AMORE.

Lucilla

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